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offerte energia elettrica
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Come risparmiare con le offerte energia elettrica

Per contrastare i rincari delle bollette dell'elettricità - ma anche di quelle del gas - la soluzione più efficace consiste nell'imparare a leggerle con attenzione, anche per conoscere nel dettaglio le tariffe con cui hai a che fare. Se è vero che a partire dall'inizio del 2018 le bollette sono diventate più salate, conviene reagire e prendere le contromisure: a tal proposito, scopri le migliori offerte energia elettrica per la tua casa. Essere informati conviene sempre: così scopri, per esempio, che tra l'ultimo trimestre del 2017 e il primo trimestre del 2018 l'energia elettrica ha conosciuto un aumento del prezzo per una famiglia tipo pari al 5.3%, e non molto meglio è andata per le forniture di gas, dove il rialzo delle tariffe è stato nell'ordine del 5%.

Sono numerosi - rilevano gli esperti - i fattori che hanno determinato rincari così consistenti, come per esempio gli oneri generali di sistema maggiori e la crescita dei costi di approvvigionamento, almeno per ciò che concerne l'elettricità; per il gas, invece, la ragione va individuata essenzialmente nel costo superiore della materia prima, come ha fatto notare l'Arera, vale a dire l'Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente. Per scongiurare bollette spaventose puoi consultare le varie offerte energia elettrica presenti sul mercato, ma non è detto che ciò sia sufficiente. Nel giro di un anno, stando ai calcoli che sono stati resi noti dall'authority, le bollette sono aumentate di ben il 7.5%: un rincaro notevole tra il 1° aprile del 2017 e il 31 marzo del 2018. Una percentuale di questo tipo si traduce, in media, in una spesa di 37 euro in più solo per l'elettricità, per un esborso totale di 535 euro.

Alla scoperta delle migliori offerte energia elettrica

Insomma, sembra proprio che non ci sia altra soluzione che quella di mettersi in cerca di nuove offerte più vantaggiose. Per un cliente tipo, il costo della luce è di 20,626 centesimi per kilowattora, comprese le tasse; va tenuto presente che i kilowattora finanziano molteplici voci: in particolare, il costo di approvvigionamento è collegato a poco più del 40% della somma che si paga, mentre la commercializzazione dell'energia al dettaglio ha un peso inferiore al 9%.

Perché si paga così tanto?

Ciò vuol dire che più del 50% della somma che spendiamo è dovuto ad altre voci di costo: poco meno del 19% per le spese di gestione del contatore e di trasporto, il 13% per le imposte e quasi il 20% per gli oneri di sistema. Se si guarda al gas invece che alla luce, la situazione non è molto più tranquillizzante, anche perché il costo di un metro cubo di gas è di 76,69 centesimi. Dei soldi che versiamo, il costo della materia prima copre meno del 41%, ma ciò che stupisce è che quasi il 38% è rappresentato dalle tasse; gli oneri di sistema sono finanziati da circa il 3% del denaro sborsato, mentre le spese di gestione del contatore e di trasporto sono compensate da poco più del 18%.

Il problema è che, di trimestre in trimestre, le variazioni verso l'alto non accennano ad arrestarsi. Sembra proprio che l'unico rimedio a una situazione simile sia quello di ridurre e di razionalizzare i consumi: una soluzione economica ed ecologica al tempo stesso. 


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